6 città che stanno affrontando la sfida della sostenibilità: dati e politiche innovative a confronto

Le capitali del mondo sono sempre più in prima linea per apportare sostanziali cambiamenti alle infrastrutture del proprio agglomerato urbano allo scopo di rendersi sostenibili.
Non a caso, infatti, le strategie innovative per combattere i disastrosi effetti del cambiamento climatico al quale stiamo assistendo da ormai diversi anni sono in continua crescita, tutte accomunate da alcuni obiettivi cardine: ridurre gli sprechi, migliorare la qualità complessiva della vita degli abitanti, combattere il degrado ambientale e adottare soluzioni basate sull’utilizzo di energie rinnovabili.
In questo panorama in rapida evoluzione ci sono 6 città che stanno facendo la loro parte per la sfida della sostenibilità: quali e su cosa si basa la loro politica ambientale?
Analizziamole in questo interessante articolo!

Copenaghen

Da ormai svariati decenni, Copenaghen ha intrapreso una lotta serrata ed efficace contro l’inquinamento ambientale esortando i cittadini a cambiare radicalmente il loro stile di vita e il modo di muoversi all’interno della città.
Avendo fissato l’importante e ambizioso obiettivo di azzerare del tutto le emissioni di carbonio entro il 2025, la capitale danese è riuscita a costruire negli anni ben 325 km di piste ciclabili, con tanto di ponti ciclabili e segnali stradali ideati per permettere ai ciclisti di sfrecciare davanti agli automobilisti anche nelle ore di punta grazie all’ondata di semafori verdi predisposta.
Non solo, a tutto questo si aggiunge un’imponente rete di superstrade ciclabili che agevola gli spostamenti da e verso altri 30 comuni posti nell’hinterland della capitale.
Tali infrastrutture all’avanguardia spingono ogni giorno gli abitanti di ogni età, professione e ceto sociale a salire in sella della propria bicicletta per andare a lavoro, a scuola o per semplicemente passeggiare tra le vie della città.
L’uso massivo delle biciclette non è l’unica strategia adottata da Copenaghen: tra le più degne di nota figurano la presenza di macchine per il riciclaggio che pagano uno speciale deposito per ogni bottiglia restituita, i sempre più diffusi hotel con certificazione ecologica e l’incredibile consumo di prodotti biologici, fast-food inclusi, che rappresenta oltre un quarto delle vendite alimentari.

Singapore

È risaputo che gli alberi rappresentano la vita dell’ambiente e che fenomeni come la deforestazione non fanno che avere degli effetti catastrofici sulla salute della natura.
Ovviamente, un ottimo modo per contrastare questo evento disastroso è continuare a piantare alberi per lenire gli effetti del cambiamento climatico; in questo, Singapore rappresenta un fulgido esempio in termini di innovazione, fantasia e sostenibilità.
Nel parco Gardens by the Bay sono stati introdotti i cosiddetti Supertree, 18 strutture simili ad alberi che si stagliano fino a 50 metri d’altezza in una foresta artificiale che crea un mix perfetto tra gestione ambientale, tecnologia e arte.
Ciascun Superalbero funge da giardino verticale accogliendo circa 163.000 piante appartenenti ad oltre 200 specie diverse, allo scopo di assorbire massive quantità di CO2 dall’aria che li circonda.
Non solo, i Superalberi sono altresì in grado di riprodurre le funzioni fisiologiche degli alberi raccogliendo ad esempio l’energia solare mediante sistemi fotovoltaici e assorbendo l’acqua piovana.
Le loro grandi chiome imprigionano e disperdono calore, fungendo di fatto da condotti di ventilazione naturali e riuscendo a donare zone di ombra durante le ore diurne e uno spettacolo meraviglioso di luci in quelle notturne.
Oltre ai Superalberi, Singapore sta vincendo la sfida della sostenibilità anche tramite lo Skyrise Greenery Incentive Scheme situato nel National Parks Board, sistema di installazione di tetti e pareti verdi, giardini pensili e commestibili su circa 110 edifici pre-esistenti.
Senza dubbio, gli sforzi fatti fino ad ora dalla capitale asiatica testimoniano l’ottima strada intrapresa per preservare il benessere dell’ambiente!

Amsterdam

Quando si pensa ad Amsterdam, la mente non può che andare all’incredibile uso delle biciclette in città, ai canali che la fanno assomigliare alla nostra Venezia, alle caffetterie e agli splendidi musei.
Ma che dire delle tecniche adottate per rendere la città sostenibile?
Una delle più innovative è la cosiddetta Plastic Whale, un’attività di pesca che vede la partecipazione di scolaresche, operai o anche solo semplici curiosi per raccogliere i rifiuti di plastica che giacciono sul fondo dei canali.
In modo del tutto creativo e fantasioso, la plastica recuperata viene poi riciclata e riutilizzata sotto forma di mobili da ufficio e imbarcazioni.
La lotta ai rifiuti di plastica intrapresa dalla capitale olandese, però, non finisce qui: da alcuni anni, infatti, è stata ideata la prima barriera di bolle al mondo creata per essere implementata nelle barche della città in modo da raccogliere i rifiuti durante i semplici giri tra i canali.
Attraverso un sistema di pompaggio dell’aria mediante un tubo perforato che attraversa il letto di ogni canale, le bolle della barriera salgono creando una corrente che attira la plastica in superficie convogliandola in sistemi di raccolta prima che finisca nel Mare del Nord.
Tale barriera di bolle non solo riesce ad intrappolare circa l’85% dei rifiuti situati nei canali, ma ossigena meglio l’acqua stimolando l’ecosistema marino.
Tutte iniziative meravigliose che stanno raggiungendo il grande obiettivo di preservare l’ambiente!

Lubiana

Pur non essendo annoverabile tra le più grandi capitali europee, Lubiana è sicuramente tra le città che stanno promuovendo la cultura green in modo massiccio ed efficace.
Da alcuni anni, la salvaguardia delle api e del loro habitat naturale sta diventando una vera priorità viste le minacce che potrebbero precluderne il futuro: per questo, Lubiana si è attrezzata costruendo circa 4500 arnie situate lungo il cosiddetto Sentiero delle api, lunga arteria urbana che promuove la consapevolezza dell’importantissimo ruolo delle api per la biodiversità della città e per la sicurezza alimentare.
Nel corso degli anni, il Sentiero si è anche trasformato in un centro culturale in grado di ospitare istituzioni educative, ONG, imprese ed enti in modo da sensibilizzare i cittadini e i turisti sulla preservazione di questi nobili insetti.
L’appellativo di “città più green d’Europa”, tuttavia, lo merita per via della più alta percentuale di spazio verde per abitante, circa 540 m², oltre che per la fantastica dedizione alla manutenzione delle aree verdi.
Chi visita la città, infatti, può tranquillamente usufruire del servizio bike-sharing pedalando sui 230 km di piste ciclabili senza rinunciare al riciclo dei propri rifiuti visto il più alto tasso di raccolta differenziata d’Europa!

Milano

Milano, cuore pulsante dell’economia italiana e città di innovazione, si sta affermando come un esempio di sostenibilità urbana. Negli ultimi anni, il capoluogo lombardo ha adottato un approccio strategico per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita. Uno dei punti di forza di Milano è il potenziamento della mobilità sostenibile. Con circa 220 km di piste ciclabili già attive e piani per ampliarle ulteriormente, la città promuove l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. Inoltre, il sistema di bike-sharing è tra i più grandi d’Europa, con migliaia di biciclette disponibili, anche elettriche. Dal punto di vista energetico, Milano punta sull’efficienza e sulle rinnovabili, integrando soluzioni di riscaldamento e raffreddamento a basse emissioni e supportando la transizione verso edifici a energia quasi zero. Le politiche urbane incoraggiano l’installazione di pannelli solari e altre tecnologie verdi per ridurre la dipendenza da fonti fossili. Infine, la lotta contro le emissioni di CO2, attualmente pari a circa 5.8 tonnellate pro capite, è sostenuta da una rete di trasporti pubblici capillare e sostenibile. Metro, tram e autobus elettrici servono quotidianamente milioni di cittadini, contribuendo a ridurre il traffico e l’inquinamento atmosferico.

Reykjavik

Una delle nazioni europee che ha maggiormente investito nell’utilizzo delle energie rinnovabili per diventare tra le più sostenibili del panorama mondiale è sicuramente l’Islanda, terra che consta di circa 300.000 abitanti ma che è in grado di vantare una produzione energetica a partire da fonti rinnovabili assolutamente invidiabile.
La sua capitale, Reykjavik, è un fulgido esempio degli sforzi profusi negli ultimi anni dalla nazione per divenire sempre più green; in particolare, le speciali caratteristiche geologiche di quest’isola piena di vulcani attivi, ghiacciai, fiumi glaciali e geyser, hanno permesso alla città di generare energia grazie al geotermico, ossia traendo il massimo profitto dai vapori provenienti dalla crosta terrestre.
In questo modo, l’area urbana viene costantemente alimentata da fonti di energia del tutto naturali e ad impatto zero, politica che si sposa perfettamente con le meraviglie naturali che caratterizzano l’intera nazione.
Ovviamente, all’interno della capitale dominano le aree verdi manutenute al millimetro, così come l’efficienza dei servizi pubblici, le piste ciclabili, l’eccellente indice della qualità dell’aria e il sistema di riciclaggio dei rifiuti tra i più efficienti d’Europa.

Per comprendere meglio le differenze tra le città analizzate, è utile confrontare alcuni dei principali indicatori di sostenibilità attraverso dei grafici a barre. Questi grafici ci aiuteranno a visualizzare in modo chiaro le performance delle città su tre aspetti fondamentali per la sostenibilità urbana: l’uso della bicicletta, le emissioni di CO2 per capita e la percentuale di energia rinnovabile.

Commuting in bici

L’uso della bicicletta nelle città analizzate è un indicatore fondamentale della loro sostenibilità. Le biciclette non solo riducono il traffico e migliorano la qualità dell’aria, ma sono anche un mezzo di trasporto a bassa emissione di CO2. Nel grafico relativo all’uso della bici, possiamo notare che Copenaghen spicca con circa il 40% degli spostamenti quotidiani effettuati in bicicletta, il che la rende una delle città più “bike-friendly” al mondo. Amsterdam segue a ruota, con una percentuale simile di residenti che scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto preferito.

Reykjavik, pur avendo infrastrutture ciclabili esemplari, ha una percentuale di utilizzo della bicicletta più contenuta, con un focus maggiore sull’utilizzo di mezzi pubblici elettrici e sul miglioramento delle infrastrutture verdi. Lubiana e Milano registrano dati inferiori, rispettivamente con circa il 10% e il 5% degli spostamenti effettuati in bicicletta, ma entrambi i dati sono in crescita grazie a politiche di potenziamento delle reti ciclabili e del bike-sharing. Singapore, purtroppo, ha un tasso di utilizzo molto basso, nonostante gli sforzi per promuovere la mobilità sostenibile, come il crescente numero di piste ciclabili e il bike-sharing.

In generale, la crescente attenzione alla mobilità ciclabile e l’adozione di politiche per migliorare le infrastrutture sono il segno di un cambiamento positivo verso una maggiore sostenibilità nelle principali città del mondo.

 

Emissioni di CO2 per Capita

Un altro indicatore importante per valutare la sostenibilità di una città è la quantità di CO2 emessa per persona. Le città che utilizzano energia rinnovabile e promuovono politiche di trasporto pubblico sostenibile tendono a registrare emissioni di CO2 inferiori. Nel grafico relativo alle emissioni di CO2 per capita, Reykjavik spicca per le sue 2,4 tonnellate per abitante, grazie al suo ampio uso di energia geotermica e idroelettrica. Al contrario, città come Singapore e Milano hanno emissioni più alte, rispettivamente di 7,5 e 5,8 tonnellate, sebbene entrambe stiano implementando politiche per ridurre le loro impronte di carbonio. La capitale danese, Copenaghen, con 3,5 tonnellate, si posiziona come un buon esempio di città che bilancia l’uso di energia rinnovabile e la riduzione delle emissioni attraverso una mobilità sostenibile.

 

Percentuale di Energia Rinnovabile

Infine, la percentuale di energia rinnovabile nel mix energetico è un altro indicatore chiave della sostenibilità. I grafici mostrano come Reykjavik emerga con il 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili, in gran parte grazie all’energia geotermica e idroelettrica. Amsterdam, Copenaghen e Lubiana hanno percentuali significative, rispettivamente del 40%, 60% e 30%, con una crescente dipendenza dalle energie rinnovabili. Città come Milano e Singapore, purtroppo, sono ancora indietro in questo ambito, con percentuali di energia rinnovabile nel mix energetico che raggiungono il 25% e il 12%, rispettivamente.

In sintesi, questi grafici ci forniscono una panoramica visiva delle politiche ambientali adottate da ciascuna di queste capitali e ci permettono di confrontare facilmente i loro progressi in direzione di un futuro più sostenibile.

 

Le città di tutto il mondo stanno evolvendo rapidamente, diventando sempre più consapevoli delle sfide ambientali e delle necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici in atto. Copenaghen, Singapore, Amsterdam, Lubiana, Milano e Reykjavik sono solo alcuni degli esempi più luminosi di come la sostenibilità possa essere integrata nella vita quotidiana, creando modelli di città capaci di ridurre le emissioni, proteggere l’ambiente e migliorare la qualità della vita dei loro abitanti.

Ogni città ha adottato strategie uniche e innovative: dalle piste ciclabili e politiche di mobilità sostenibile di Copenaghen, alla straordinaria integrazione di natura e tecnologia in Singapore, passando per la lotta alla plastica di Amsterdam e l’uso pionieristico delle energie rinnovabili di Reykjavik. Lubiana, con la sua attenzione alla biodiversità e al verde urbano, e Milano, che punta sull’efficienza energetica e l’energia rinnovabile, dimostrano come anche le grandi città possano intraprendere un percorso virtuoso verso un futuro più verde.

Nonostante le sfide, il comune denominatore di queste città è l’impegno concreto verso la sostenibilità e la consapevolezza che ogni piccolo cambiamento contribuisce a un impatto positivo globale. Le politiche ambientali di queste metropoli ci mostrano che un futuro più verde è possibile, e che le città sono pronte a guidare il cambiamento, non solo per il bene dell’ambiente, ma anche per quello delle persone che le abitano. Con il loro esempio, speriamo che sempre più città nel mondo possano abbracciare questo modello virtuoso, facendo della sostenibilità un valore condiviso da tutti.