Alta velocità

Alta velocità: come ha cambiato l’Italia e come in futuro cambierà l’Europa

Non sbagliamo se diciamo che l’alta velocità è stata l’elemento fondamentale per la rinascita del treno. L’elemento necessario per portare uno dei più antichi tra i mezzi di trasporto di massa direttamente nel mondo d’oggi. Un mondo sempre più aperto, dinamico e che vuole sempre più annullare le distanze geografiche.

 

Grazie all’alta velocità oggi il treno riesce a soddisfare le sempre più esigenti richieste di mobilità facendosi apprezzare sia da un pubblico lavorativo sia da chi si muove per svago. Addirittura, in molti casi è riuscito a soppiantare uno dei concorrenti più ostici: l’aero.

 

Il treno ad alta velocità, che per i più tecnici significa un treno che supera i 250 km/h, è un mezzo sempre più apprezzato e utilizzato. È riuscito a cambiare parecchie logiche fi spostamento e le ricadute benefiche del suo sviluppo hanno giovato anche sulle città che unisce.

Frecciarossa

La situazione italiana – Un successo che può ancora migliorare

 

Basandoci sui dati forniti da Ferrovie dello Stato, che insieme ad Italo (Ntv) gestisce l’alta velocità sul territorio italiano, possiamo dire che l’alta velocità in Italia è stata una vera rivoluzione. Un cambiamento che pone le basi per la nuova scommessa green riguardo la mobilità globale.

 

Dal 2009 al 2019 l’Alta Velocità italiana ha trasportato 350 milioni di viaggiatori con un risparmio di 20 milioni di tonnellate di CO2. Nel solo 2018, l’alta velocità di FS ha tolto dalla strada 10 milioni di automobili.

Gli effetti benefici dell’alta velocità, oltre che per l’ambiente, sono evidenti nell’economia nazionale in termini di PIL, investimenti e occupazione: dal 1998 al 2018 per realizzare l’infrastruttura ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità in Italia sono stati investiti 32 miliardi di euro e creati complessivamente 500 mila posti di lavoro.

Lo sviluppo del sistema dei trasporti in Italia: in dieci anni, il numero dei treni circolati per chilometro è raddoppiato: da circa 35 milioni nel 2008 a oltre 70 nel 2018. I passeggeri trasportati sui treni alta velocità di Trenitalia sono passati dai 6,5 milioni del 2008 a 40 milioni nel 2018, con un aumento del 517%. La flotta dei treni alta velocità è raddoppiata: da 74 a 144.

 

Le frecce per il turismo: i passeggeri complessivi che utilizzano le Frecce per motivo di turismo o svago sono passati da 1,8 milioni a più di 7,3 milioni (aumento di 4 volte) fra il 2008 e il 2018.

 

Il futuro è l’alta velocità low cost – Spagna come pioniera

 

Se volessimo già pensare a quale sarà l’evoluzione del sistema Alta Velocità potremmo scommettere su un abbassamento dei prezzi e un conseguente aumento della loro fruibilità. È un processo già visto per il sistema aviario e la liberalizzazione del mercato dovrebbe essere un acceleratore in questo senso. Il tutto potrà portare a reti sempre più ricche e confini nazionali sempre meno invalicabili.

 

Reti ferroviarie italiana e spagnola

Spagna: arrivano i treni ad alta velocità low-cost. Avio, il treno ad alta velocità low cost, è la risposta di Renfe (le ferrovie spagnole) all’arrivo di Trenitalia e della francese SNCF, previsto da dicembre 2020, con la liberalizzazione della rete.

L’esordio è previsto il prossimo 6 aprile sulla linea Madrid-Barcellona, la più utilizzata dell’alta velocità.

Non avrà né la prima classe né la caffetteria. Al suo posto solo macchine distributrici. 438 posti, il 20% in più rispetto all’Ave, la Tav spagnola, per arrivare poi a 581. Per quanto riguarda il prezzo, Renfe lo renderà noto a breve, ma già si parla di una riduzione del 50% rispetto all’Ave.

È una vera sfida che cambia proprio il target dell’alta velocità che in questo modo è rivolta al grande pubblico, ai giovani e alle famiglie.

Treno AVE Spagna

Per capire cosa potrebbe succedere con la moltiplicazione dei servizi di alta velocità, si può analizzare quanto è successo nel traffico aereo quando sul mercato hanno fatto irruzione Ryanair ed Easyjet. Per reggere la concorrenza con i vettori più economici, anche le compagnie tradizionali hanno dovuto cambiare la loro offerta, in termini di costi ma anche di servizi.

 

Svantaggi. Per il consumatore finale tutto questo può sembrare solo positivo. In realtà un prezzo da pagare ci sarà, basti pensare a come sono cambiati gli aerei: è aumentata la propensione a “stipare” i voli e conseguentemente a ridurre lo spazio a disposizione dei passeggeri. E molti costi “inclusi”, come per esempio il trasporto bagagli, sono diventati extra da pagare a parte.

 

La rivoluzione in realtà è già iniziata. In Italia ne sappiamo qualcosa. L’arrivo di Italo da parte della società privata Ntv sin dai suoi esordi, nel 2012, ha minato il monopolio di Trenitalia. Oggi il vettore serve le più importanti città, trasporta 13 milioni di passeggeri l’anno e controlla circa il 30% del mercato dell’alta velocità. Non solo. L’arrivo del concorrente ha portato Trenitalia ad abbattere le tariffe medie del 41%, mentre i passeggeri sono cresciuti dell’80%, secondo i dati di uno studio dell’Università Milano-Bicocca.

 

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