Molti di voi li avranno già scoperti o visti con i propri occhi, altri invece non sanno di cosa stiamo parlando, oppure non hanno mai visitato Bologna. I 7 segreti sono un motivo in più per andare a vedere questa bellissima città, un diletto per chi ha la passione per la storia e le curiosità. Ecco dunque i 7 segreti di Bologna.
- Lo scorcio sulla piccola Venezia: da una piccola finestrella che si trova in via Piella, è possibile godere di un scorcio in stile Veneziano. Infatti questa piccola finestra affaccia su un canale. Nel XII secolo Bologna era piena di canali che venivano usati a scopo mercantile, questo è uno dei tanti rimasti ancora visibili. Durante i giorni di piena lo scorcio diventa particolarmente romantico tanto che la finestra è contornata da disegni di cuori, frasi d’amore e qualche lucchetto.
- Il dito della statua di Nettuno: l’imponente e bellissima fontana che dà il nome alla piazza, nasconde un segreto che si pensa possa essere un qualcosa fatto di proposito dal suo autore Giambologna. Guardando la statua da una posizione particolare, nei pressi della scalinata della biblioteca (addirittura pare ci sia anche una mattonella più scura che serva ad indicare quale sia la posizione più adatta), quello che è l’indice di Nettuno sembra invece diventare il suo pene, visto da quella posizione. Il tocco d’artista pare sia scaturito nella mente dell’autore a seguito delle censura da parte della chiesa, che gli ha imposto di ridurre la dimensione dei genitali di Nettuno.
- Il telefono senza fili: passando sotto il Voltone di palazzo del Podestà in piazza Maggiore, spesso si vedono persone di spalle ai quattro angoli sotto la torre dell’Arengo. Un
particolare effetto acustico, prodotto dalla caratteristica conformazione della sala, fa sì che sia possibile sentire i suoni provenienti dall’angolo esattamente opposto della sala.
Questo canale di comunicazione era stato architettato in epoca medievale per far confessare i lebbrosi, in questo modo si poteva mantenere il distanziamento sociale, un qualcosa di utile anche ai giorni di oggi. - Un vaso rotto sulla torre degli asinelli: in cima alla torre degli asinelli c’è un vaso rotto che la legenda dice, simboleggi la capacità dei Bolognesi di risolvere i problemi. Sulla torre, alta quasi 100mt, sarà molto raro incrociare degli studenti universitari, infatti sembrerebbe che salire sulla torre, prima della laurea, porti sfortuna.
- “Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia”: il pane è vita, il vino è allegria, la cannabis è protezione. Questa scritta si trova in via Indipendenza all’angolo con via Rizzoli sotto la torre Scappi. Si parla di protezione in senso di ricchezza, una buona parte della ricchezza di Bologna derivava proprio dal commercio della canapa.
- Le tre frecce: lungo Strada Maggiore, al numero 26, sotto il portico in legno davanti all’ingresso di corte Isolani vi sono conficcate tre frecce. La leggenda vuole che tre briganti si trovassero lì per uccidere un signorotto bolognese. Una fanciulla, affacciandosi nuda ad una finestra, li distrasse. Le frecce partirono ognuna in una direzione diversa e si conficcarono nel soffitto, facendo così fallire l’attentato.
- “Panum Resis”: la scritta si trova in via Zamboni 33, sul tavolo della sede dell’Alma Mater Studiorum di Bologna a Palazzo Poggi. La scritta ci dice che la conoscenza è alla base di ogni decisione.
Arrivare a Bologna è semplice, è una città collegata benissimo grazie all’alta velocità. Potete prendere un treno da Roma ed essere a Bologna Centrale in meno di 2 ore, oppure da Milano vi basterà poco più di un’ora. Il centro di Bologna si dice è a misura d’uomo, perciò scesi dal treno con una bici potrete raggiungere agilmente qualsiasi punto della città.